Album ufficiale con gli scatti del Run.

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11-12 Settembre 2025 – Run della Cittadella
Non ero più abituato a svegliarmi presto la domenica mattina per una uscita e mentre faccio colazione guardo il cielo grigio come il mio spirito ancora addormentato.
Poi salgo in moto, accendo il motore con la piccola soddisfazione di fare un dispetto sonoro a chi ancora dorme al calduccio e mi muovo per raggiungere gli altri al primo punto di ritrovo.
Veloce caffè e pausa idrica stimolata dall’aria piuttosto frizzante e quindi imbocchiamo l’autostrada verso Alessandria Est dove ci ricongiungeremo con il resto del gruppo.
Pochi chilometri ed eccoci immersi in una fredda nebbia, bellissima e romantica se sei in un bosco con la tua bella ma una colossale rottura di zebedei se sei in colonna con 25 moto; vedo davanti a me chi si terge continuamente la visiera mentre io devo spostare la testa fuori dal parabrezza per avere una visione migliore. Una cinquantina di chilometri di noia poi la nebbia si alza e la giornata prende il volo.
Il punto di raduno per la partenza del run è il Castello di Piovera dove si concentrano almeno 200 moto che riempiono completamente di colore e rumore il piazzale interno e il lungo vialone del parco... e poi via scortati dai Roads con una organizzazione perfetta.
Dopo aver costeggiato Valenza iniziamo a salire con curve dolci sulle colline in direzione di Lu Monferrato su una strada con un asfalto appena decente ma panorami annegati nella foschia che sarebbe bello godere con calma e non in una colonna lunga qualche centinaio di metri. Continuiamo a scendere e salire per colline colorate dalle prime sfumature autunnali, curve tranquille alternate a qualche tornante per farci ricordare quanto pesano le nostre amate moto e finalmente arriviamo al Castello di Casale Monferrato dove ci attende una piacevolissima sorpresa: focacce, panini dolci con affettati, frittate, tramezzini e calici di vino; chiedo un calice di rosso e una ragazza dello staff mi chiede “le va bene del Ruchè?” “Cribbio, benissimo!!” rispondo e forse non ho proprio detto cribbio ma lei sorride con la flemma di un inglese.
Ristorato non solo lo spirito, risaliamo in sella e torniamo a Piovera chiudendo un run di circa cento chilometri, scivolati sotto le ruote con grande sicurezza e professionalità nella gestione di una simile colonna.
E infine il meritato riposo seduti a tavola, si ride e si scherza, si commenta il giro e tutti quelli che ho sentito sono soddisfatti.
Anche questa volta la magia si è compiuta e ci sentiamo fratelli e sorelle con sudore e chilometri alle spalle perchè il nostro mondo non è fatto di sconosciuti ma solo di amici che non si sono ancora trovati e salutati.
Un immenso grazie finale al Chapter Monferrato, al suo Director, ai Roads e a tutti i volontari per l’organizzazione e la straordinaria accoglienza e a tutti i Chapters partecipanti e ai rispettivi Directors perchè solo insieme ci si diverte veramente.
Il rientro in direzione del tramonto, l’ultima curva per entrare nel garage, spengo il motore e il suo ticchettio mi dice arrivederci; cammino stanco ma felice verso casa e penso che la vita può essere goduta e, quando siamo sui nostri ferri, deve essere goduta.
Buona strada a tutti e alla prossima avventura
Il vostro Editor Gianni

Album ufficiale con gli scatti del Run.

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Il racconto di un nostro partecipante:
Venerdì mattina, il cielo coperto da nuvole nere cerca di scoraggiare il gruppo ma, indossato l’abbigliamento per la pioggia, partiamo per Bolzano.
E l'acqua arriva tra Milano e Bergamo con un acquazzone estivo che scivola via sul nostro entusiasmo senza provocare neanche un mugugno (forse la mancanza di interfono ha salvato l'aplomb del gruppo).
I km scorrono rapidi sotto le ruote fin nella concessionaria di Bolzano. Il pomeriggio è ancora giovane e veniamo accolti da abbracci e strette di mano dai nostri “fratelli di strada” del Dolomiti Chapter. Un veloce spuntino di benvenuto con l’immancabile speck altoatesino per rallegrare la combriccola e intanto vediamo arrivare, poco alla volta, altri amici di diversi Chapter da tutta Italia.
Il venerdì sera ci ritroviamo tutti in un locale per bere e mangiare i gustosi prodotti locali e per definire il programma del giorno dopo.
Sabato finalmente! Il giorno del Run.
Dopo una colazione in concessionaria si parte in piccoli gruppi tra i diversi percorsi studiati dai Road del Dolomiti per ritrovarci poi tutti a Plan de Corones. Noi Americans scegliamo un bellissimo percorso che passa dal Passo Gardena; ancora una volta una pioggia fastidiosa ci accompagna lungo le dolci curve che salgono verso il Passo. Una ragazza davanti a noi continua a filmarci dalla sua autovettura e, appena arrivati al colle, si ferma apposta per condividere con noi i video che testimoniano la bellezza del panorama che ci circonda e le meravigliose curve che ci hanno portato fin qui.
Poi scendiamo verso Plan de Corones dove ci ritroviamo tutti per un pranzo in rifugio e le foto di rito.
Il ritorno a Bolzano è più rapido ma non manca la maledetta pioggia che continua a farci indesiderata compagnia fin quasi alle porte di Bolzano.
La sera ci ritroviamo tutti con i piedi sotto a tavoli imbanditi dove ci viene portata una cena accompagnata da buona birra e bella musica. Dopo il rituale scambio dei gagliardetti ricordo, la serata prosegue con musica, risate e la condivisione di esperienze che legano gli amici. Però una nostra moto ha avuto un inconveniente al rientro del Run e il meccanico della concessionaria si è reso subito disponibile per un controllo la domenica mattina prima della partenza.
Ed ecco la domenica del rientro con, ovviamente, un cielo terso e sereno, e il meccanico riesce sistemare rapidamente il problema alla moto. Con uno spirito più sollevato ci rimettiamo in sella e affrontiamo la strada del ritorno. Il traffico è sostenuto a causa del periodo ma questo non ci preoccupa e con la sicurezza che ci dà il viaggiare in gruppo i km scorrono veloci permettendoci di ritornare tranquilli alle nostre case.
Sono stati giorni intensi nei quali ancora una volta si è respirata quell’aria di fratellanza, amicizia e rispetto reciproco che ci accomuna e che ritroviamo sempre quando incontriamo i membri degli altri Chapter: niente è più bello del condividere gli stessi valori, gli stessi principi, la stessa strada.

Harley Davidson e musica rock sono da sempre un binomio magico.. se poi si abbina un run in sella alle nostre bicilindriche e un concerto degli AC DC il mix non può che essere……TNT: si vive una esperienza da scolpire nella memoria, da raccontare con gli amici e, soprattutto, da rifare!
Questo, in sintesi, è quanto accaduto lo scorso fine settimana: Run degli Appennini, patrocinato dal chapter di Civitanova per festeggiare il trentennale della sua fondazione e gli AC DC che, unendo più generazioni nell’autodromo di Imola, hanno regalato una serata epica e risvegliato l’anima più pura del rock ribadendo a tutti la loro leggenda.
Giovedì mattina, dopo i vari “bottoni” fatti per radunare i partecipanti al run, si è partiti alla volta delle Marche: il caldo era torrido, l’asfalto bruciava ma tutti quanti avevamo il sorriso stampato sui volti poiché sapevamo che quel sacrificio ci avrebbe comunque permesso di passare del tempo in compagnia e di vedere posti meravigliosi. Dopo più di 600 km, tante risate e un pò di stanchezza, raggiungiamo la location che ci avrebbe accolto per tre giorni. Inutile dire che la scelta fatta da Riccardo si è rivelata vincente: il bellissimo hotel posto proprio a ridosso della spiaggia e l’ottima cena consumata sulla sua terrazza hanno fatto degnamente da cornice alla giornata.
Il venerdì mattina, per tenerci in forma in vista del run, il nostro Activity Domenico ha proposto un giretto nell’entroterra marchigiana: Torre delle Palme (il paese dei gatti) e Ripatransone (la cittadina con il vicolo più stretto d’Italia) sono state le realtà visitate prima di ricongiungerci con tutti gli altri chapters presso il concessionario di Montegranaro da dove siamo ripartiti per concludere la serata presso lo Yacht Club, dopo un particolare ed emozionante giro del porto.
La mattina seguente, di buon’ora, si è partiti per il run ufficiale: più di centoottanta moto, centotrenta km tra valichi di montagna, laghi e paesaggi mozzafiato ci hanno fatto scoprire la bellezza dei monti Sibillini e regalato quelle sensazioni che solo cavalcando le nostre moto è possibile provare.
Il Run degli Appennini si è quindi degnamente concluso con la serata di gala e con la premiazione dei chapter partecipanti.
Domenica mattina siamo ripartiti alla volta di Bologna e, dopo aver salutato gli amici che avrebbero fatto ritorno a casa, ci siamo ricongiunti con gli altri Americans che, partiti da Torino, avrebbero continuato la festa sotto il palco infuocato degli AC DC.
Quando le luci del giorno hanno lasciato spazio alle ombre della sera e si è sentito il primo riff di chitarra di Angus l’intero autodromo è esploso. Canzoni come Back in Black, You show me all night long, e Thunderstuck hanno fatto vibrare l’aria tanto quanto le nostre moto avevano fatto vibrare l’asfalto.
Si è quindi concluso un altro week end all’insegna del divertimento, dell’amicizia e di quelle sensazioni positive che hanno avuto come filo conduttore la spensieratezza e la gioia di condividere insieme ad amici momenti magici.
Inutile dire che il ritorno a casa è stato una ……..Highway to hell!!!
Racconto di Mario B. e Il ns. Editor Gianni

Album ufficiale con gli scatti del Run.

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Luglio 2025 – Run de I Lupi
I bikers fanno i run, i run fanno i bikers.
Cerco di raccogliere i pensieri e le emozioni degli amici che hanno partecipato a questo Run verso Avellino e nelle valli dell’Irpinia.
Se uno dovesse racchiudere in poche righe quello che abbiamo vissuto e percepito in questo run dovrebbe dire semplicemente che è stato bello, faticoso e nello stesso tempo appagante in ogni sua forma.
Bello per i vari panorami che il nostro Paese ci regala, faticoso perchè il sudore in moto in questa stagione è il tuo compagno più fedele, ti si appiccica addosso e non ti molla, appagante ed emozionante per le persone che abbiamo conosciuto.
Siamo partiti, in prima battuta, in tre coppie per poi riunirci con altri Americans alcuni giorni dopo.
Noi tre coppie non eravamo amici di vecchia data e quindi affiatati, abbiamo corso un rischio calcolato nell'affrontare al buio una vacanza; ma si sa il rischio è parte integrante del motociclista e la voglia di vedere posti nuovi e il rispetto reciproco (a volte sconosciuto in altri ambienti) sono stati il nostro collante. Viaggiando ci chiedevamo chissà come se la passano gli altri amici che ci raggiungeranno a breve?
Lasciamolo raccontare a loro: non sembra cominciare bene con partenza ritardata per un temporale estivo, poi però i primi km in solitudine aiutano a ritrovare una pace interiore che nella vita di tutti giorni si perde facilmente; la voglia di incontrare gli amici del Chapter è tanta e appena ci incontriamo scambiamo un abbraccio sentito prima di iniziare il viaggio verso Avellino. Siamo solo in 3 ma ci organizziamo come ci hanno insegnato, uno si mette davanti e fa strada mentre un altro chiude il piccolo gruppo per garantirci la sicurezza del viaggiare in squadra.
Per non strafare, anche perchè il caldo è opprimente e la strada trafficata, dividiamo il viaggio in due giorni: prima tappa Orvieto. Arriviamo di buon ora e abbiamo così il tempo per visitare il centro di Orvieto e trovare una buona taverna … perché i Run sono l’occasione giusta per rinnovare lo spirito di fratellanza tra centauri ma, allo stesso tempo, quella di scoprire le bellezze e le bontà del nostro Paese.
Il giorno successivo ci mettiamo di buon ora in strada perché ci aspettano gli altri componenti del chapter per pranzo.
Ed eccoci tutti riuniti. Altri abbracci e strette di mano che vanno al di là della forma e che trasmettono emozioni molto più profonde. Ci muoviamo in gruppo e siamo tra i primi ad arrivare dai nostri ospiti, l’accoglienza è calorosa come solo al Sud riescono a fare. Ci sentiamo in una grande famiglia fatta di km e di sudore condiviso sulla strada.
E’ sempre difficile raccontare l’emozione, la condivisione e i sorrisi aperti che queste persone ci hanno regalato. Persone che nessuno di noi conosceva ma che ci hanno fatto sentire parte di loro, in modo semplice ma vero.
E per “finire”, per sfuggire al caldo torrido, il Run tra le loro montagne, nel regno dei lupi, dove si sono consumati due giorni di festa, la sera presso l’albergo che ha ospitato l’evento e di giorno lungo le valli dell’Irpinia per scoprire luoghi e paesaggi che rimarranno sempre impressi nei nostri ricordi. E’ stato facile immaginare di essere seguiti dal profondo della boscaglia dallo sguardo freddo di un branco di lupi, disturbato dal nostro passaggio.
Il Chapter I Lupi ha reso appieno lo spirito dei bikers: rispetto, armonia con tutte le sue differenze, partecipazione e divertimento.
Noi possiamo imparare da loro ma credo che anche loro abbiano imparato qualcosa da noi.
Un immenso grazie finale al Chapter I Lupi e al suo Director per l’organizzazione e a tutti i Chapters partecipanti e ai rispettivi Directors perchè senza di loro tutto questo non sarebbe accaduto.
Buona strada a tutti e alla prossima avventura
Ispiratori: Oscar, Raffaella ... e i partecipanti al run
Ghost Writer: Editor

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Come un bicchiere di whisky giapponese
Cosa c’entra un whisky giapponese con un run, vi starete chiedendo... c’entra, c’entra, abbiate un briciolo di pazienza e ci arrivo.
Questo giro lo avevo già fatto con un amico, un sacerdote che quando riesce a trovare una giornata per se, si fa un giro in moto e ne abbiamo fatti parecchi insieme. Ero rimasto affascinato dalle curve lunghe e dai panorami sconfinati dalle creste delle colline verso le Alpi: Barolo, Dogliani, Belvedere Langhe, Murazzano, San Michele Mondovì e Vicoforte.
Inoltre cinque soli tornanti morbidi su una distanza di 130 km, quasi perfetto per un gruppo di Harley.
E così la proposta che è stata accettata da un bel gruppetto di amici del Chapter: 16 persone, 12 moto e una macchina (perchè anche se hai mal di schiena non vuoi rinunciare alla zingarata).
Negli ultimi giorni ho riprovato il giro dopo i suggerimenti del Road Alessandro per ottimizzare i tempi e capisco sempre meglio, e apprezzo sempre di più, il loro impegno per farci girare rilassati, divertendoci in sicurezza.
Una ultima notte quasi insonne per la preoccupazione di fare trascorrere una bella giornata agli amici e poi via! Siamo partiti.
Tenendo gli occhi bene aperti per evitare gli autovelox e tutti i sensi all'erta per assaporare ogni immagine, ogni rumore, ogni odore: tutte cose che in passato avremmo considerato banali e senza importanza (non gli autovelox), mentre adesso sono altrettanti miracoli che non troveremo mai più uguali perchè ogni viaggio e diverso dal precedente e dal prossimo.
Credo di poter dire per tutti che non vogliamo smettere di essere bambini, di gustare le grandi cose come l'aria e i motori e la musica della luce del sole. Vogliamo proteggere il bambino dal mondo, perchè se lasciamo che il bambino sparisca allora diventeremo adulti e saremo morti.
Un rientro tranquillo ci ha riportati tutti a casa, mi auguro soddisfatti.
Personalmente, dopo una doccia ristoratrice al termine di una giornata intera con temperature oltre i 35 gradi, mi sono seduto in poltrona, ho tirato fuori una bottiglia e mi sono servito un whisky giapponese; mentre assaporavo il gusto morbido, avvolgente e ben bilanciato ho associato il giro fatto con voi amici: morbido e avvolgente come un Nikka from the Barrel.
Buona strada a tutti e alla prossima avventura
Il vostro Editor

Europa H.O.G. Rally 2025 – Medulin, Croazia 🇭🇷 Tornare da Medulin è come svegliarsi da un sogno rombante di motori, fratellanza e libertà.
Dal 12 al 15 giugno, le coste della Croazia hanno accolto migliaia di Harley-Davidson e i loro orgogliosi cavalieri, provenienti da tutta Europa, per l’Europa H.O.G. Rally 2025.
Un raduno dove il vento porta storie, i sorrisi sono sinceri e ogni curva è un ricordo che resta.
Abbiamo vissuto giornate indimenticabili tra paesaggi mozzafiato, concerti, parate, birre ghiacciate e quell’inconfondibile spirito Harley che ci unisce da sempre.
Medulin ci ha accolti con il calore della tradizione e l’energia di chi sa celebrare la passione su due ruote.
Grazie a chi ha condiviso la strada con noi.
Ci vediamo alla prossima meta, con lo stesso cuore e lo stesso rombo.

Run di Ceres
Prove di amicizia
Dopo anni e anni di amicizie parziali, incomprensioni personali e visioni diverse, finalmente i direttivi dei cinque Chapters del Piemonte sono riusciti ad organizzare un run comune. Una sfida il cui risultato non lasciava alternative: o funzionava o falliva miseramente lasciandoci divisi. E invece, dal mio personale punto di vista, è stato una bellissima giornata dove abbiamo iniziato a conoscerci un po’ meglio e forse anche a rispettare le nostre caratteristiche, i nostri talenti.
Il momento più divertente è stato quando ho stretto la mano del “Somelier” dell’Alba Chapter... per un attimo l’ho invidiato e credo me lo abbia letto negli occhi.
Gestire oltre 200 moto, anche se il tragitto non era lungo la colonna in alcuni momenti ha raggiunto un chilometro di lunghezza, ha richiesto la collaborazione di tantissimi bykers, con esperienze diverse, che dobbiamo ringraziare; ci hanno permesso di godere quello che ci aspetta dietro la prossima curva: non ignoto che spaventa, solo avventura.
Questo è stato un ennesimo giorno nuovo, un giorno da ricordare magari romanzandolo un poco. Da ricordare perchè anche se non potremo ricordare tutti i vostri nomi sarete per noi fratelli e quelli che hanno dormito nei loro letti dovranno pensarsi sfortunati per non essere stati con noi, sui nostri ferri nei giorni dei nostri run.
Anche se avremo sempre teste e idee diverse noi saremo sempre una banda di fratelli.
Voglio ringraziare i 5 Chapters (in ordine strettamente alfabetico) che ci hanno regalato questa nuova esperienza con la speranza di ripeterla:
Alba Chapter
American Chapter
Augusta Taurinorum Chapter
Monferrato chapter
Torino Chapter
Buona strada a tutti.
Il vostro Editor

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Prove di libertà
Mi sono ritrovato sveglio piuttosto presto e così, anche prendendomela comoda, sono stato il primo ad arrivare al punto di raduno, in un momento in cui non passavano vetture.
Non dovendo confrontare il rombo della mia moto con quello più potente di altri amici, ero il solo a turbare il silenzio della strada, rimbombando contro il muro che la costeggia. Ho dato un colpo di acceleratore, poi ho accostato e mi sono fermato, ho spento il motore e sono rimasto seduto ad assaporare l'ultima zaffata di gas di scarico.
Sono rimasto lì seduto, come un astronauta della strada, senza alcuna fretta di smontare, immerso nelle arcane formalità di sganciare le clip e i bottoni a borchia che tengono insieme le nostre uniformi.
Poi sono arrivati gli altri, alla spicciolata, ed è cominciata una nuova giornata speciale in compagnia.
La parte migliore è iniziata quando ci siamo lasciati alle spalle il lago di Viverone: 40 moto e la terra era un mare di verde brillante nell'aria cristallina. Nelle strade più strette e lontane dal traffico la terra silenziosa sembrava un sogno dorato, abitato solo da noi raiders, e si estendeva davanti a noi mentre il cielo diventava di seta. Era un altro pianeta, questa Terra, sembrava un pianeta mai visto dall'uomo, e sulle nostre Harley ci stavamo tenendo il suo splendore tutto per noi.
Attraversando i paesini ho visto sguardi di bambini affascinati e di adulti preoccupati.
È l'ignoto che preoccupa chi ci guarda, ho pensato. La paura è solo un modo di pensare, una sensazione. Liberatevi da questa sensazione, fate un giro con noi e capirete com'è girare in Harley in compagnia e non avrete più paura...
Ammetto che mi sono lasciato trasportare, ma se guardate le foto e osservate i nostri occhi forse troverete anche queste sensazioni.
Poi il rientro con il sole al tramonto.
Nel garage sono rimasto seduto, solo, per un intero minuto; non volevo parlare con nessuno né sentire nessuno né vedere nessuno. Volevo un minuto di silenzio per riporlo con cura nella mia memoria preparandomi al rientro nel mondo dei non-biker.
Tutte questo e tutte le emozioni le abbiamo potute avere grazie a chi organizza e guida le nostre uscite “sacrificando” la loro libertà per la nostra sicurezza e tranquillità.
Grazie a loro e Buona strada a tutti.
Il vostro Editor

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6 aprile 2025 – Una domenica qualunque
Sapete cosa c’è di bello nel nostro mondo di harleyisti?
L’amore, e non è una risposta banale.
Barbe lunghe, orecchini, anelli e tatuaggi, motori rombanti e musica rock, spesso tra di noi ci sfottiamo, facciamo i duri e magari, qualche volta, facciamo i galanti lontani dagli occhi delle nostre donne per poi fermarci a distanza di sicurezza senza mai dare del tu o prendersi qualche libertà.... qualcuno direbbe che è puro e sano istinto di sopravvivenza.
E poi improvvisamente un neo papà tra noi, che oggi ha dedicato la sua giornata contribuendo a farci girare in sicurezza, compera un coniglio bianco di peluches alto mezzo metro, lo lega allo schienale della sua moto e lo porta, orecchie al vento (il coniglio) mentre ci svernicia per portarsi in posizione in testa alla colonna, fino a casa da sua figlia e sua moglie che, è chiaro, rimangono ancorate al suo cuore.
Per quanto mi riguarda la nostra moto è lo sciroppo d’acero sul pancake di queste nostre vite.
Provate anche voi... perchè chi non prova non capisce.
Buona strada a tutti.

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